agosto, 2014
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Un doveroso omaggio a Maria Melioli Macera e a come vedeva Il bosco di Castagni
IL BOSCO DI CASTAGNI L’aria già porta odor di foglie gualcite nella terra e la nebbia, che dipana fumigando nel bosco dei castagni, vela appena il verde declinare delle chiome. Nel rustico silenzio, l’improvviso è il fruscio d’un attimo, un lieve tonfo, qua e là, brulichio di vita nascosta. Sono i ricci che cadono, muti, giacciono al suolo con molti altri, da ciascuno prorompe la castagna viva, lucida e rubiconda. Il tacito bosco dei castagni è un quieto tessere di suoni, risa liete son memoria assorbita da un fremito d’ali tra i rami. Marisa Melioli Macera
“Antico molino a turbina di Belpiano”
Antico Molino a turbina di Belpiano
“Antico Molino a turbina di Belpiano”
La parte originaria della struttura è databile ad almeno al XVIII secolo mentre, nella consistenza attuale, l’edificio risale al 1832.
E’ costituito da due blocchi edilizi aderenti di cui uno detto torre, con altezza pari a circa 7 metri, al cui interno è stata ricavata una condotta di sezione decrescente verso il basso (A), e l’altro adibito, nella parte inferiore a locale turbina(B), a locale macina al livello sovrastante (E) e ad alloggio del mugnaio nel locale sottotetto (G).
Diversamente da quanto avviene normalmente l’edificio non è stato realizzato sull’argine del corso d’acqua, ma in prossimità delle abitazioni, pertanto si è reso necessario convogliare l’acqua dal rio alla parte sommitale della torre mediante appositi canali, “beudi”, ancora in parte visibili.
Altra peculiarità di tale mulino è l’adozione del sistema a ruota idraulica orizzontale anziché verticale, più adatto a un minor quantitativo di acqua disponibile.
L’intero complesso, oltre all’attigua fonte e alla sottostante vasca di raccolta, sono stati dichiarati di
“interesse culturale particolarmente importante”
(ai sensi dell’art. 10, comma 3, lett. a) e comma 4, lett. l) del D. Lgs. 42/2004)
dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria il 2.11. 2010.
Alla cura e al mantenimento del complesso ha provveduto, da sempre , la famiglia Sbarboro.
BELPIANO E BORZONE – L’ALLEVAMENTO DEI MAIALI ERA CURATO DAI MONACI DELL’ABBAZIA DI BORZONE
BORZONE
IL VOLTO MEGALITICO
E I LUOGHI DELL’ENERGIA Borzonasca ha fra le sue ricchezze un’eccezionale complesso religioso in stile gotico-romano, uno dei monumenti più importanti del patrimonio storico architettonico-ligure: l’Abbazia di Borzone. Fondata nel 11, monumento nazionale dal 1910. Un ambiente unico di totale immersione nela natura, nel Medioevo, nel profondo silenzio che qui si può apprezzare. Nelle immediate vicinanze proseguendo la strada per Zolezzi si può ammirare un altro misterioso monumento: il “Grande Volto Megalitico” scolpito nella roccia, raffigurante il Volto di Cristo al centro di numerose ricerche, studi ed approfondimenti. Si consigliano come periodi migliori per poterlo vedere le stagioni con minore vegetazione. Proseguendo si potranno raggiungere i ruderi dell’antichissima chiesetta romanica di S. Martino di Liciorno, quindi il borgo di Pratosopralacroce da cui dipartono i sentieri e le strade che raggioungono il Monte Aiona, il Rifugio di Prato Mollo in posizione dominante ad unì’altitudine di 1500 mt. s.l.m. Le malghe di Perlezzi e Vallepiana. La ricchezza ligure, la ricchezza di un territorio a due passi dal mare, la ricchezza di Borzonasca e del suo vasto territorio. Dal libro “I luoghi magici dell’energia” di Gigi Capriolo: Borzonasca – Abbazia di Borzone: A nord-ovest dell’Abbazia si vede un signolare mascherone scolpito nella roccia he ha probabilmente funzioni protettive. Anche sugli stipiti e e sulel fontante compaiono scolpite teste di guardiani. Probabilmente si tratta di una tradizione ereditata dai Celti che usavano conservare, come oggetti di culto, le teste mozzate dei nemici inchiodandole sulle soglie. Sermpre nei dintorni presso il rifugio del Monte Aiona, c’è una pietra molto strana, che potrebeb essere un meteorite. E’ dotata di incrediili proprietà: avvicinandovi una bussola, l’ago devia con forz e, percuotendola, emette un suono simile a quello di una campana. Inoltre sia posta a difesa di un tunnel sotterraneo, istoriato con fgraffiti di origine extraterrestre.” ……………… Si tratta della Pietra Borghese, vistoso monolite di roccia in grado di far appunto impazzire le bussole quando sono nelle vicinanze della sua massa scura. La troviamo lungo la strada che da Pratospralacroce raggiunge Pratomollo.
CASTAGNO MONUMENTALE
IL CASTAGNO MONUMENTALE DI ACERO POGGIO
Duilio Citi
“Il ruolo del castagno nella storia del territorio appenninico”
S.Rocco al Poggio di Acero – (Borzonasca) –21 marzo 2002
LE DUE CARTOLINE REALIZZATE SUL TEMA DI CUI UNA CON DISEGNO DI LELE LUZZATI
IL CUI INTROITO ANDO’ A FAVORE DELL’ASSOCIAZIONE TUMORI CEREBRALI DEI BAMBINI PER IL GASLINI