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Pubblicato da: | Pubblicato il: 16 agosto 2014

Un doveroso omaggio a Maria Melioli Macera e a come vedeva Il bosco di Castagni

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IL BOSCO DI CASTAGNI L’aria già porta odor di foglie gualcite nella terra e la nebbia, che dipana fumigando nel bosco dei castagni, vela appena il verde declinare delle chiome. Nel rustico silenzio, l’improvviso è il fruscio d’un attimo, un lieve tonfo, qua e là, brulichio di vita nascosta. Sono i ricci che cadono, muti, giacciono al suolo con molti altri, da ciascuno prorompe la castagna viva, lucida e rubiconda. Il tacito bosco dei castagni è un quieto tessere di suoni, risa liete son memoria assorbita da un fremito d’ali tra i rami. Marisa Melioli Macera

Pubblicato da: | Pubblicato il: 13 agosto 2014

Bei ricordi dei nostri avi

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Foto anni ’30 – nonni e zii                                 Foto del 1905 con mio padre appena nato ad ACERO

 

 

Pubblicato da: | Pubblicato il: 13 agosto 2014

“Antico molino a turbina di Belpiano”

 

Antico Molino a turbina di Belpiano 

“Antico Molino a turbina di Belpiano”

La parte originaria della struttura è databile ad almeno al XVIII secolo mentre, nella consistenza attuale, l’edificio risale al 1832.

E’ costituito da due blocchi edilizi aderenti di cui uno detto torre, con altezza pari a circa 7 metri, al cui interno è stata ricavata una condotta di sezione decrescente verso il basso (A), e l’altro adibito, nella parte inferiore a locale turbina(B), a locale macina al livello sovrastante (E) e ad alloggio del mugnaio nel locale sottotetto (G).

Diversamente da quanto avviene normalmente l’edificio non è stato realizzato sull’argine del corso d’acqua, ma in prossimità delle abitazioni, pertanto si è reso necessario convogliare l’acqua dal rio alla parte sommitale della torre mediante appositi canali, “beudi”, ancora in parte visibili.

 

Altra peculiarità di tale mulino è l’adozione del sistema a ruota idraulica orizzontale anziché verticale, più adatto a un minor quantitativo di acqua disponibile.

 L’intero complesso, oltre all’attigua fonte e alla sottostante vasca di raccolta, sono stati dichiarati di

“interesse culturale particolarmente importante”

(ai sensi dell’art. 10, comma 3, lett. a) e comma 4, lett. l) del D. Lgs. 42/2004)

dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria il 2.11. 2010.

 

 

 

 

 

 

 

Alla cura e al mantenimento del complesso ha provveduto, da sempre , la famiglia Sbarboro.

Pubblicato da: | Pubblicato il: 13 agosto 2014

BELPIANO E BORZONE – L’ALLEVAMENTO DEI MAIALI ERA CURATO DAI MONACI DELL’ABBAZIA DI BORZONE

BORZONE

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prima degli interventi compresa l’eliminazione dei fili

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dopo gli interventi

 

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Particolare della Torre

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Altra vista

IL VOLTO MEGALITICO

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IL SUGGESTIVO VOLTO

E I LUOGHI DELL’ENERGIA Borzonasca ha fra le sue ricchezze un’eccezionale complesso religioso in stile gotico-romano, uno dei monumenti più importanti del patrimonio storico architettonico-ligure: l’Abbazia di Borzone. Fondata nel 11, monumento nazionale dal 1910. Un ambiente unico di totale immersione nela natura, nel Medioevo, nel profondo silenzio che qui si può apprezzare. Nelle immediate vicinanze proseguendo la strada per Zolezzi si può ammirare un altro misterioso monumento: il “Grande Volto Megalitico” scolpito nella roccia, raffigurante il Volto di Cristo al centro di numerose ricerche, studi ed approfondimenti. Si consigliano come periodi migliori per poterlo vedere le stagioni con minore vegetazione. Proseguendo si potranno raggiungere i ruderi dell’antichissima chiesetta romanica di S. Martino di Liciorno, quindi il borgo di Pratosopralacroce da cui dipartono i sentieri e le strade che raggioungono il Monte Aiona, il Rifugio di Prato Mollo in posizione dominante ad unì’altitudine di 1500 mt. s.l.m. Le malghe di Perlezzi e Vallepiana. La ricchezza ligure, la ricchezza di un territorio a due passi dal mare, la ricchezza di Borzonasca e del suo vasto territorio.     Dal libro “I luoghi magici dell’energia” di Gigi Capriolo: Borzonasca – Abbazia di Borzone: A nord-ovest dell’Abbazia si vede un signolare mascherone scolpito nella roccia he ha probabilmente funzioni protettive. Anche sugli stipiti e e sulel fontante compaiono scolpite teste di guardiani. Probabilmente si tratta di una tradizione ereditata dai Celti che usavano conservare, come oggetti di culto, le teste mozzate dei nemici inchiodandole sulle soglie. Sermpre nei dintorni presso il rifugio del Monte Aiona, c’è una pietra molto strana, che potrebeb essere un meteorite. E’ dotata di incrediili proprietà: avvicinandovi una bussola, l’ago devia con forz e, percuotendola, emette un suono simile a quello di una campana. Inoltre sia posta a difesa di un tunnel sotterraneo, istoriato con fgraffiti di origine extraterrestre.”   ……………… Si tratta della Pietra Borghese, vistoso monolite di roccia in grado di far appunto impazzire le bussole quando sono nelle vicinanze della sua massa scura. La troviamo lungo la strada che da Pratospralacroce raggiunge Pratomollo.

Pubblicato da: | Pubblicato il: 12 agosto 2014

Ora di Vincenzo Sbarboro

Ora che mia madre

è

vento

fulgida

mi accoglie

la forsizia.

 

Pubblicato da: | Pubblicato il: 12 agosto 2014

Sarà la verità di Vincenzo Sbarboro

Non sarà

giustizia

non amore

e quant’altro miraggio

mal di panza

o artifizio della mente.

Sarà la verità

a farci liberi;

la coscienza

a crearci dei,

e la conoscenza

sole dell’incorporeo.

 

Pubblicato da: | Pubblicato il: 12 agosto 2014

Poesia di Vincenzo Sbarboro

Poesia

Poesia

non mangi

non bevi

non ami

non vivi.

Sei.

di Vincenzo Sbarboro

 

Pubblicato da: | Pubblicato il: 12 agosto 2014

CASTAGNO MONUMENTALE

File0100alberoposterjFile0022 File0025 File0026 castagno02 castagno monumentaleneve IL CASTAGNO MONUMENTALE DI ACERO POGGIO

Duilio Citi

Il ruolo del castagno nella storia del territorio appenninico”

S.Rocco al Poggio di Acero – (Borzonasca) –21 marzo 2002

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LE DUE CARTOLINE REALIZZATE SUL TEMA DI CUI UNA CON DISEGNO DI LELE LUZZATI

IL CUI INTROITO ANDO’ A FAVORE DELL’ASSOCIAZIONE TUMORI CEREBRALI DEI BAMBINI PER IL GASLINI

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DISEGNO DI LELE LUZZATI

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Pubblicato da: | Pubblicato il: 12 agosto 2014

Perchè Belpiano.it?

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Foto Ricordo di Belpiano/porcile anni ’40

1-IMG_5294 il nostro Monte Cucco

Questo sito nasce per volontà mia e di Mario, mio marito, viviamo, io da sempre, qui a Belpiano, piccolo bel paese del nostro ricco entroterra ligure. Paese che fa parte del Comune di Borzonasca i cui nuclei abitati sono molto sparsi e che indicativamente fino agli anni ’50 del secolo scorso si chiamava Porcile. Amiamo vivere qui e trasmettere a Voi le nostre notizie su Belpiano, sul nostro territorio anche comunale,  su ciò che può interessare al di fuori dei nostri confini. Speriamo sia apprezzato questo nostro lavoro e sforzo, seppure possa sembrare limitato. E’ un inizio, sarà implementato anche da tutti coloro che vorranno collaborare in forma attiva con noi per migliorarlo e renderlo sempre più completo ed utile per tutti. Può essere anzi l’inizio per approfondire ricerche ed aiutare noi stessi a conoscerlo meglio, apprezzarlo e scoprirne insieme tanti altri aspetti, angoli, curiosità, storia, foto del nostro passato ecc………guardando con fiducia insieme al nostro futuro.

Belpiano – Porcile -le Castagne – Il Castagno – L’Erbu du Pan – Il Mulino

Appunti di Duilio Citi:

Dopo una breve premessa sul perchè la gente lo chiama l’erbu, sul ciclo di lavorazione dalla pianta alla farina, sul fatto che Belpiano prima era Porcile e che di solito questi toponimi indicano castagneti dove venivano fatti pascolare i maiali (da lì i funghi porcini che prendono il nome dai porci che li mangiavano), ed altre amenità, indicherei i documenti che testimoniano la storia più che millenaria della coltivazione del castagno nelle nostre zone. La storia del territorio per quel che riguarda la coltivazione del castagno: dai documenti più antichi a quelli più recenti.

Esempio: nella donazione fatta da Carlo Magno al monastero di Bobbio, nel 774,  si parla di un grande castagneto a Caregli.  Oppure, in un altro doc. di Bobbio, dell’ 862 c’è scritto: “In Comorga e Scaona (…) castaneis modia XX (…) etc.” che vuol dire che da Carasco venivano mandati al monastero circa 175 litri di castagne secche all’anno. “in Carelio e Cerredo (…) castaneis modium I, (…) castaneis modia III” che vuol dire che dal territorio di Caregli e di Mezzanego venivano mandati al monastero 35 litri di castagne all’anno. Le località citate sono tante………………..
Pubblicato da: | Pubblicato il: 12 agosto 2014

Il Tema del Presepe al mulino monumentale di Ra Pria –

Come è nato e come è stretto il legame tra il  Presepe, il lavoro e la vita dell’uomo.

Tema del Primo Presepe 2013

ACQUA E FARINA NELLA VITA DELL’UOMO”

A CURA DI FRANCESCA MARINI – esperta di storia del territorio

Il mulino di Belpiano si erge ad esempio di un corretto rapporto tra uomo e territorio. L’antica torre in pietra, con un unico camino centrale, angolato verso il fondo raccoglie e convoglia l’acqua guidandola al servizio del lavoro umano.

La turbina, ruotando, mette in moto la macina nella casa del mulino.

I chicchi  di grano scendono nella tramoggia e si trasformano in farina.

Il lavoro incessante del mugnaio segue il ritmo delle stagioni e del tempo: castagne in autunno e grani in estate.

Non vi è fretta nella casa del mulino: l’acqua scende e aiuta l’uomo a ottenere quel bene prezioso per la vita e la società.

Tanti sacchi caricati sui muli, giunti lungo il sentiero o un unico sacchetto ritirato conoscendone il valore, stabiliscono e raccontano d’incontri, di dialoghi, di  rapporti tra individui consci della preziosità della vita e della costante ripetitività del gesto.

L’acqua, la farina e quindi il pane da spezzare come segno di condivisione.

Il tempo, lo spazio, la natura e i suoi ritmi come certezza di rinascere ogni anno nella speranza di un prospero raccolto, trasformato in farina.

Francesca Marini

presep2013PARTICOLARI DEL PRIMO PRESEPE 2013